Krematoria

mercoledì 25 Gennaio 2012

Himmler compì una ricognizione ad Auschwitz il 1° marzo 1941 e ordinò la costruzione di un campo per prigionieri di guerra… Tra l’altro, il progetto prevedeva la costruzione di un crematorio capace di incenerire quasi millecinquecento cadaveri ogni 24 ore. Era previsto che consistesse di cinque forni a tre storte per bruciare i cadaveri, un forno per bruciare i cascami e di un obitorio sotterraneo. Doveva essere posto nel campo principale ad Auschwitz.
In considerazione dei preparativi in corso per lo sterminio degli ebrei, si decise di adattare l’impianto all’omicidio di massa costruendovi accanto una camera a gas, nell’ambiente sotterraneo usato anche come obitorio. Una seconda stanza doveva servire da «spogliatoio». Entrambe dovevano essere ventilate meccanicamente.
L’ordine passato il 22 ottobre 1941 alla ditta Topf & Figli di Erfurt poneva l’accento sull’urgenza dell’intera impresa, richiedendo una consegna veloce: due settimane per i disegni tecnici e tre mesi per le parti dei forni… In ogni caso, prima che iniziassero i lavori di costruzione, Heinz Kimmler, capo del gruppo C dell’Ufficio Centrale Amministrazione ed Economato delle SS e uno dei più stretti collaboratori di Himmler, arrivò ad Auschwitz il 27 febbraio del 1942 e ordinò che il crematorio a cinque forni progettato per Auschwitz fosse costruito a Birkenau.
Nonostante il ritmo frenetico del lavoro, che procedeva notte e giorno, le scadenze approvate per far partire i crematori non vennero rispettate. L’amministrazione del campo non ottenne la consegna del crematorio e delle camere a gas fino alla primavera-estate del 1943…
Una lettera del 28 giugno 1943 dalla Direzione Centrale delle Costruzioni al Gruppo C indica che la capacità giornaliera era stimata a 340 corpi per il crematorio I; 1440 corpi ciascuno per i crematori II e III; e 768 ciascuno per i crematori IV e V. Quindi i cinque crematori potevano incenerire 4765 cadaveri al giorno…
La stanza delle fornaci occupava lo spazio interno più vasto al pianterreno del crematorio. Ospitava cinque fornaci, ognuna con tre storte (di circa due metri di lunghezza, ottanta centimetri di larghezza e un metro di altezza) usate per spingere i cadaveri nei forni. C’erano due generatori di gas a carbone sul lato opposto. I fumi venivano incanalati verso un solo camino tramite condutture nel pavimento. Inizialmente, i forni del crematorio II erano equipaggiati con un impianto di ventilazione forzata. La corrente d’aria era prodotta da tre ventilatori aspiranti situati tra le fornaci e il camino. Dopo poco, però, si bruciarono completamente…
Inoltre, i crematori II e III erano dotati di speciali fornaci per l’incenerimento di articoli di scarso valore, come documenti, borsette per signora, libri e giocattoli trovati nei bagagli delle vittime assassinate … I capelli disinfettati delle donne gassate erano messi ad asciugare in soffitta.
Nel disimpegno della camera a gas si privavano i cadaveri degli occhiali e delle protesi, e si tagliavano i capelli delle donne. Dopo di che i corpi venivano caricati sul montacarichi e portati al pianterreno. Alcuni cadaveri venivano trascinati direttamente verso i forni. Altri venivano portati nel magazzino di fronte al montacarichi, che serviva anche come luogo per le esecuzioni capitali mediante la fucilazione. Subito prima dell’incinerazione, i prigionieri del Sonderkommando rimuovevano i gioielli, che gettavano in apposite cassette numerate.
Dalle bocche delle vittime gassate si estraevano i denti con otturazioni di metallo, corone e ponti d’oro o fatti con altri metalli preziosi, che poi venivano depositati in una cassa marcata Zahnstation («stazione dentale»)…
Per svuotare la camera a gas servivano circa due ore. Inizialmente i cadaveri erano portati ai forni su speciali carrelli montati su rotaia, come si faceva nel campo grande. I carrelli servivano anche per caricare i corpi nelle storte dei forni. Questa soluzione, però, non durò a lungo. Su iniziativa del kapò August Bruck, s’introdussero speciali barelle per cadaveri, che si potevano infilare nelle storte. Per facilitare il carico, le barelle venivano lubrificate con acqua saponata. I metodi di carico dei corpi variavano: ogni squadra di servizio ai forni aveva la sua tecnica. Ad esempio, la squadra di Tauber metteva due cadaveri nella storta per due volte, poi aggiungeva il maggior numero di corpi di bambini al secondo carico.
Ci volevano circa venti minuti per cremare tre cadaveri in una storta. Comunque, nello sforzo di ridurre il numero dei carichi, i prigionieri cremavano da quattro a cinque corpi alla volta, e allungavano il tempo di cremazione a circa venticinque o trenta minuti. Quando il tempo era scaduto, si metteva nella storta il carico seguente, indipendentemente dal grado di incenerimento del carico precedente. Le ossa non completamente incenerite cadevano attraverso la griglia nella vasca della cenere, erano schiacciate con pestelli di legno insieme alle ceneri, poi gettate in altri pozzi vicino al crematorio. Dopo di che erano rimosse dai pozzi e gettate nella Vistola o negli stagni vicini. A volte erano utilizzate per preparare terriccio; altre volte venivano usate direttamente per fertilizzare i terreni delle fattorie del campo.
Anatomy, pp. 164-170

Dai crematori si levano possenti colonne di fumo che formano in alto un enorme fiume nero che attraversa con smisurata e faticosa lentezza il cielo di Birkenau per poi svanire oltre i boschi, verso Trzebinia. Il trasporto Sosnowiec sta già bruciando.
Borowski, op. cit., p. 152


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