Zyklon B

mercoledì 25 Gennaio 2012

La ricerca del gas adatto condusse Höss negli altri campi di sterminio che si stavano costruendo… gli abitanti del ghetto di Łódź venivano… caricati su camion trasformati in camera a gas sfruttando lo scarico del motore; questo sistema aveva comunque i suoi difetti: non poteva essere utilmente applicato sui grandi numeri e l’irregolarità del flusso dei gas di scarico non garantiva che tutti i passeggeri giungessero morti al luogo di sepoltura.
In effetti, Höss non si rendeva conto, e neppure Eichmann, che il gas adatto era già disponibile. Si chiamava Zyklon B, un preparato commerciale a base di acido prussico che diventava attivo a contatto con l’aria. Veniva prodotto da una ditta, la Degesch, controllata dalla I.G. Farben ed era stato introdotto ad Auschwitz nell’estate del 1941 come disinfettante e antiparassitario.
Friedrich, op. cit., pp. 31-32.

Parla Höss:

«La porta veniva chiusa rapidamente e il gas, liberato dai disinfestatori attraverso delle feritoie poste all’altezza del soffitto della camera a gas, passava lungo un tubo che sbucava sul pavimento. Ciò garantiva una distribuzione rapida del gas. Attraverso uno spioncino collocato sulla porta si poteva constatare che quelli che si trovavano più vicini alle griglie morivano all’istante; più o meno un terzo moriva in pochi attimi. Gli altri barcollavano urlando e boccheggiando. Comunque, le urla si trasformavano presto nel rantolo della morte e in pochi minuti tutto era finito… la porta veniva aperta mezz’ora dopo l’introduzione del gas e la messa in funzione dell’impianto di ventilazione… Il Sonderkommando entrava in azione per asportare i denti d’oro ai cadaveri e per tagliare i capelli delle donne. Dopo di che i cadaveri venivano trasportati da un ascensore proprio davanti ai forni, che erano già stati alimentati. A seconda delle dimensioni, in ogni forno si potevano introdurre fino a tre corpi. Il tempo richiesto per la cremazione… era di venti minuti.»
Friedrich, op. cit., pp. 57-58


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