Bibliografia

mercoledì 25 Gennaio 2012

(Di tutti i volumi citati dall’autore in lingua inglese e reperibili anche in traduzione italiana si è segnalata la più recente edizione disponibile, eccezion fatta per gli originali italiani di Primo Levi.)

Hannah Arendt, La banalità del male–Eichmann a Gerusalemme, trad. it. di Piero Bernardini, Feltrinelli, Milano 2009
Hannah Arendt è stata la prima a raccontare quanto ordinari e indegni di nota fossero molti nazisti, e a commentare il modo in cui alcuni ebrei collaborarono alla propria distruzione.

Karen Armstrong, Storia di Dio, trad. it. di Aldo Mosca, Marsilio, Venezia 2007

Tadeusz Borowski, Da questa parte, per il gas, trad. it. di Giovanna Tomassucci, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2009
Borowski era un prigioniero politico polacco, i cui ricordi di Auschwitz sono spaventosamente crudi e sardonici.

Arthur A. Cohen, The Tremendum, Continuum, USA 1993
Una trattazione molto amara della Shoah nella storia, dal punto di vista della teologia ebraica.

Robert E. Conot, Justice at Nuremberg, Carroll & Graf, USA 1983
Il resoconto dei primi e più importanti processi per crimini di guerra.

Lucy Dawidowicz, The War Against the Jews, Bantam Books, USA 1975
Questa è un’ottima trattazione della Shoah in unico volume.

Otto Friedrich, Auschwitz. Storia del Lager 1940-1945, trad. it. di Paolo Canton, Baldini & Castoldi, Milano 1999
Questa breve trattazione di Auschwitz è una buona introduzione all’argomento.

Israel Gutman e Michael Berenbaum (a cura di), Anatomy of the Auschwitz Death Camp, Indiana University Press, 1994
Pubblicato in collaborazione con il Museo dell’Olocausto di Washington, il volume è un’esauriente serie di saggi su vari aspetti di Auschwitz; gli aguzzini, gli internati, i meccanismi della distruzione e molto altro.

Raul Hilberg, Carnefici, vittime, spettatori. La persecuzione degli ebrei 1933-45, trad. it. di Davide Panzieri, Mondadori, Milano 1997
Un agile libretto che mantiene quanto promette, cioè fornire il profilo di un certo numero di persone e organizzazioni in ognuna delle tre categorie. Hilberg è anche l’autore della più importante storia della Shoah apparsa a stampa (La distruzione degli ebrei d’Europa, trad. it. di Frediano Sessi, Mondadori, Milano 2011, 2 volumi).

Rudolf Höss, Comandante ad Auschwitz, trad. it. di G. Panzieri Saija, Einaudi, Torino 2006
Le memorie del comandante di Auschwitz scritte dopo la guerra.

Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino 1971, e I sommersi e i salvati, Einaudi, Torino 1986.
Levi era un garbato ed erudito signore che sopravvisse ad Auschwitz grazie alla giovanissima età e alla laurea in chimica, che gli valse un lavoro alla Buna. Se questo è un uomo, il suo primo libro, è il racconto della permanenza nel campo; I sommersi e i salvati, l’ultimo, è una serie di saggi interpretativi sulla sua esperienza.

Robert Jay Lifton, I medici nazisti, trad. it. di Libero Sosio, Rizzoli, Milano 2007
Lifton è uno psichiatra che ha intervistato medici sia tra i nazisti, sia tra i prigionieri, cercando di spiegare la trasformazione di uomini comuni in assassini; e in molti casi, finita la guerra, nuovamente in uomini comuni.

Art Spiegelman, Maus: racconto di un sopravvissuto, trad. it. di Cristina Previtali, Einaudi, Torino 2010, o Maus-Racconto di un sopravvissuto, trad. it. di Ranieri Carano, Rizzoli, Milano 1989
Questo libro, quasi impossibile da classificare, è insieme un fumetto e un’opera storica che riporta le esperienze del padre dell’autore in Germania, la sua deportazione ad Auschwitz, la sopravvivenza e la sua vita «dopo», negli Stati Uniti.

Teresa Swiebocka, Auschwitz, il campo nazista della morte, trad. it. di Salvatore Esposito, Edizioni del museo statale di Auschwitz-Birkenau, 2006
Un volume che raccoglie fotografie davvero sconvolgenti.

Elie Wiesel, La notte, trad. it. di Daniel Vogelmann, Giuntina, Firenze 2010
Wiesel fu internato quindicenne ad Auschwitz insieme al padre.


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